Anno:
1971 Aka:
¡Agáchate, maldito! (Spain) | Duck,
You Sucker (U.S.A) | Todesmelodie (Germany) | Il
était une fois... la révolution (France)
Regia: Sergio
Leone
Cast: Rod
Steiger, James Coburn, Romolo Valli, Maria Monti,
Rick Battaglia, Franco Graziosi, Goffredo Pistoni,
Roy Bosier, John Frederick. Durata:151
min. eston. Musiche:Ennio
Morricone
Un fuorilegge messicano, Juan
Miranda con i suoi 5 figli e la sua banda di banditi incontrano
Sean Mallory un'irlandese esperto di esplosivi. Miranda si allea
con l'uomo per svaligiare un banca, ma Mallory ben presto lo coinvolgerà
a combattere nella rivoluzione al fianco dei rivoltosi di Pancho
Villa e Emiliano Zapata. Dopo aver preso parte alla conquista
di una cittadina, Mesa Verde, e alla distruzione - in un'imboscata
di buona parte delle truppe del colonnello governativo Gunther
Resa - uno spietato massacratore di peones - Juan scopre che costui,
riuscito a salvarsi, ha fatto uccidere, con altri ribelli rifugiatisi
sui monti, i suoi cinque figli. Insieme
con Sean, sale clandestinamente su un treno che ospita anche un
aborrito governatore che Miranda uccide, dopodichè affronta,
a fianco dell'amico Sean, i soldati di Gunther Resa, che vengono
sconfitti. Nel corso della battaglia, prima di cadere sotto i
colpi di Juan, il colonnello ferisce Sean mortalmente. Juan Miranda
infine aderisce in pieno alla causa rivoluzionaria, grazie soprattutto
al suo amico Sean e ai suoi figli che hanno perso la vita per
essa.
Uno dei western più "tormentati"
di Sergio Leone, all'inizio il titolo doveva essere
"C'era una volta la rivoluzione" poi Leone
lo cambiò in"Giù la testa coglione"
e in'ultimo in "Giù la testa" Film
scritto da Vicenzoni e Donati e prodotto dallo stesso
Leone che in principio non era intenzionato a girare
questa pellicola. Alla regia voleva Sam Peckinpah,
il regista di "Il mucchio selvaggio". Lo
contattò e s'incontrarono. Ma Peckinpah rifiutò
di girare questo film. Il rifiuto fù così
secco, che infastidì parecchio Sergio Leone,
al punto che nel film da lui in seguito prodotto "Il
mio nome è Nessuno" su una croce in un
cimitero c'è appunto inciso il nome: Peckinpah.
Alla fine Leone decise di girarlo lui. La storia è
bella e la regia attenta come sempre. Belle anche
le musiche di Ennio Morricone. Ma per come ci ha abituati
il grande regista Leone, questa è senza dubbio
una delle sue opere minori. Per ottenere i "suoi
effetti spettacolari", Sergio Leone dilata le
situazioni fino al limite della credibilità,
usando principalmente lunghissimi sguardi e silenzi
espressivi, belle scene si esplosioni e bravi attori
ne fanno un film gradevole, ma paragonati ai suoi
precedenti capolavori visivi, resta il suo western
meno convincente.
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FILM COMPLETO:
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